Avranno le loro buone ragioni ma
dividersi non è cosa buona.
"Terremoto"
nel consorzio dell'Oltrepo Pavese:
lasciano 15 aziende
Acque agitate nel mondo della
vitivinicoltura pavese. Una quindicina di aziende hanno deciso di dimettersi
dal Consorzio tutela vini dell'Oltrepò Pavese, lamentandosi per una politica
che ritengono troppo legata a schemi passati.
A prendere questa decisione sono
stati i dirigenti di Monsupello, Scuropasso, Rebollini, Terre del Lago, Tenuta
Elisabet, Cantine Bertelegni, Rossetti&Scrivani, Forlino, Casa Guerci,
Finigeto, Cascina Lupo, Picchi, F.lli Guerci, Torrevilla ed altri ancora, che
si sono riuniti all'azienda Torrevilla, nella sede di Torrazza Coste (Pavia),
sottoscrivendo le lettere individuali di dimissioni irrevocabili dal Consorzio.
"In assemblea si è concretizzata una vera e propria restaurazione -
dichiara Massimo Barbieri, presidente di Torrevilla - Il tentativo di
cambiamento dal basso, proponendo politiche di rinnovamento orientate alla
ricerca della qualità, che anche i recenti scandali avevano fatto prepotentemente
emergere, si è purtroppo interrotto bruscamente.
L'accordo tra pochi grandi
operatori è tornato a prevalere grazie alle logiche antiche dei voti ponderati.
A questo ritorno al passato noi non ci stiamo perchè siamo pronti e desiderosi
di confrontarci con i mercati dimostrando che l'Oltrepò è terra di grandi
prodotti; non vogliamo più essere famosi solo per i grandi numeri".
Già nei giorni scorsi, Barbieri
aveva preannunciato pubblicamente la scissione "se si fosse persa
quest'ultima opportunità di discontinuità con il passato".
La quindicina
di aziende che si sono dimesse, alle quali potrebbero seguirne altre a breve,
totalizza circa il 15% della produzione complessiva in Oltrepò per oltre mille
ettari vitati.
La prima conseguenza delle dimissioni è rappresentata dalla
perdita da parte del Consorzio della qualifica di "erga omnes", ovvero del ruolo di controllo e vigilanza delle produzioni nel territorio.
Fonte e Testo:
Cronache di Gusto
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